Dall’emanazione del decreto all’entrata in vigore dell’obbligo di esibire il certificato verde, crescita costante dei vaccinati: venerdì scorso più 10 mila in un giorno. Ma raddoppiano anche i tamponi.
La strategia sta funzionando. L’introduzione del green pass obbligatorio per tutti i lavoratori doveva, nelle intenzioni dichiarate del governo, spingere le vaccinazioni. E infatti la somministrazione di prime dosi è aumentata sia subito dopo l’emanazione del decreto legge, cioè dopo il 16 settembre, sia a ridosso dell’entrata in vigore, cioè venerdì 15 ottobre: sono state 73 mila giovedì e 69 mila venerdì, diecimila in più rispetto a sette giorni prima. Nell’arco dell’ultimo mese 1.744.297 di italiani hanno ricevuto la prima dose di vaccino. Durante l’intero mese precedente erano stati poco più di un milione e duecentomila. All’obbligo di green pass, quindi, si può attribuire di aver raggiunto oltre cinquecentomila non vaccinati. Non un incremento vorticoso, come quello registrato in estate, quando è caduta la regola della vaccinazione per fasce d’età. Allora si effettuarono, in un mese, circa 10 milioni di vaccinazioni (tra prime e seconde dosi) a un ritmo di 400 mila somministrazioni in media al giorno.
Inevitabilmente, però, rispetto all’estate è necessario raggiungere una platea numericamente più esigua e soprattutto composta da contrari, diffidenti, timorosi. Insomma, i più difficili da convincere.
E qualcosa si muove: se una settimana fa la media era di 140 mila somministrazioni al giorno, in quella del green pass obbligatorio è passata a 173 mila. L’aspettativa del governo è che questo incremento continui in modo inesorabile e costante, via via che anche il ricorso al tampone, alla prova dei fatti, si rivelerà troppo oneroso e scomodo.
In questi primissimi giorni in cui è in vigore l’obbligo, certamente l’attività di laboratori e farmacie è raddoppiata. Giovedì 14, vigilia dell’obbligo, sono stati scaricati 860.094 green pass, 632.802 dei quali ottenuti con il tampone. Venerdì i nuovi titolari di certificato verde sono stati 867.039, dei quali 653.827 si sono sottoposti al test: il doppio rispetto al venerdì precedente (351.870).
Significa che tra i non vaccinati, una maggioranza per ora sceglie il tampone per poter entrare in ufficio o in fabbrica.
Il sospetto è che un’altra parte potrebbe aver scelto una scorciatoia. Riviene dall’aumento di certificati di malattia inviati venerdì: 23,3% in più rispetto a sette giorni prima, 94.191 contro 76.851. L’altissima percentuale di immunizzati in Italia la colloca al «sesto posto tra i Paesi che hanno più di 20 milioni di abitanti», come ha rivendicato ieri il commissario per l’emergenza Francesco Paolo Figliuolo.
Completamente vaccinato è l’81% degli over 12, e l’85,5% ha ricevuto almeno una dose. Numeri che producono evidenti effetti sul contagio: i casi registrati quotidianamente restano sotto quota tremila (2.983 i nuovi positivi) i decessi scendono a 14. Meno anche i malati di Covid ricoverati in ospedale.
Un dettaglio. La Regione Puglia ha monitorato il contagio nelle scuole di Bari e Provincia: esattamente un anno fa, in piena seconda ondata, si registravano 243 nuovi casi alla settimana, ora sono 8.
Dall’emanazione del decreto all’entrata in vigore dell’obbligo di esibire il certificato verde, crescita costante dei vaccinati: venerdì scorso più 10 mila in un giorno. Ma raddoppiano anche i tamponi.
La strategia sta funzionando. L’introduzione del green pass obbligatorio per tutti i lavoratori doveva, nelle intenzioni dichiarate del governo, spingere le vaccinazioni. E infatti la somministrazione di prime dosi è aumentata sia subito dopo l’emanazione del decreto legge, cioè dopo il 16 settembre, sia a ridosso dell’entrata in vigore, cioè venerdì 15 ottobre: sono state 73 mila giovedì e 69 mila venerdì, diecimila in più rispetto a sette giorni prima.
Nell’arco dell’ultimo mese 1.744.297 di italiani hanno ricevuto la prima dose di vaccino. Durante l’intero mese precedente erano stati poco più di un milione e duecentomila. All’obbligo di green pass, quindi, si può attribuire di aver raggiunto oltre cinquecentomila non vaccinati. Non un incremento vorticoso, come quello registrato in estate, quando è caduta la regola della vaccinazione per fasce d’età. Allora si effettuarono, in un mese, circa 10 milioni di vaccinazioni (tra prime e seconde dosi) a un ritmo di 400 mila somministrazioni in media al giorno.
Inevitabilmente, però, rispetto all’estate è necessario raggiungere una platea numericamente più esigua e soprattutto composta da contrari, diffidenti, timorosi. Insomma, i più difficili da convincere.
E qualcosa si muove: se una settimana fa la media era di 140 mila somministrazioni al giorno, in quella del green pass obbligatorio è passata a 173 mila. L’aspettativa del governo è che questo incremento continui in modo inesorabile e costante, via via che anche il ricorso al tampone, alla prova dei fatti, si rivelerà troppo oneroso e scomodo.
In questi primissimi giorni in cui è in vigore l’obbligo, certamente l’attività di laboratori e farmacie è raddoppiata. Giovedì 14, vigilia dell’obbligo, sono stati scaricati 860.094 green pass, 632.802 dei quali ottenuti con il tampone. Venerdì i nuovi titolari di certificato verde sono stati 867.039, dei quali 653.827 si sono sottoposti al test: il doppio rispetto al venerdì precedente (351.870).
Significa che tra i non vaccinati, una maggioranza per ora sceglie il tampone per poter entrare in ufficio o in fabbrica.
Il sospetto è che un’altra parte potrebbe aver scelto una scorciatoia . Riviene dall’aumento di certificati di malattia inviati venerdì: 23,3% in più rispetto a sette giorni prima, 94.191 contro 76.851. L’altissima percentuale di immunizzati in Italia la colloca al «sesto posto tra i Paesi che hanno più di 20 milioni di abitanti», come ha rivendicato ieri il commissario per l’emergenza Francesco Paolo Figliuolo.
Completamente vaccinato è l’81% degli over 12, e l’85,5% ha ricevuto almeno una dose. Numeri che producono evidenti effetti sul contagio: i casi registrati quotidianamente restano sotto quota tremila (2.983 i nuovi positivi) i decessi scendono a 14. Meno anche i malati di Covid ricoverati in ospedale.
Un dettaglio. La Regione Puglia ha monitorato il contagio nelle scuole di Bari e Provincia: esattamente un anno fa, in piena seconda ondata, si registravano 243 nuovi casi alla settimana, ora sono 8.
Fonte: CORRIERE DELLA SERA
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